Grandi opere, grandi bugie. Soru su Salvini

SALVINI A CAGLIARI, SORU: PARLA DI GRANDI OPERE, MA SONO GRANDI BUGIE.

Cagliari, 25 gennaio 2024. «Salvini viene a venderci le sue grandi 
opere, ma sono solo grandi bugie». Lo dice il candidato presidente della 
Coalizione sarda Renato Soru, commentando la presenza del ministro delle 
Infrastrutture Matteo Salvini domani a Cagliari.

«Qualche settimana fa è venuto per garantire ai sardi la certezza della 
ricandidatura di Solinas – continua il candidato -. In realtà, il 
presidente della Regione da lui sostenuto non è stato ricandidato ma 
sostituito da Fratelli d’Italia, che pure ha governato insieme a lui, 
grazie anche ai suoi assessori che sono stati i peggiori di una giunta 
regionale incapace e incompetente e la Lega, arrivata a eleggere sette 
consiglieri regionali nel 2019, è alla vigilia di una catastrofe 
elettorale dopo che anche gran parte dei suoi eletti hanno abbandonato 
la nave.»

«Domani – dice il candidato – verrà a spacciare miliardi di euro falsi e 
progetti finti buoni solo per la campagna elettorale. Un mese fa parlò 
di 10 miliardi già pronti: cinque per le strade e quattro per le 
ferrovie. Intanto, le uniche risorse «vere» sono quelle europee del 
PNRR: un miliardo e ottocento milioni di euro, in gran parte stanziati 
per i progetti di Reti Ferroviarie italiane. Per quello che riguarda 
invece le scelte reali del governo, la Sardegna e tutto il sud Italia 
hanno visto decurtate le loro quote dei fondi per lo Sviluppo e coesione 
(Fsc) a favore della megalomania del progetto del ponte sullo Stretto.»

«Per Salvini, la Sardegna – continua il leader della Coalizione sarda – 
è una colonia da spremere elettoralmente e poi abbandonare al proprio 
destino. Il disegno di legge Calderoli, in discussione al Senato, getta 
la maschera su quali siano gli interessi della Lega: dare ancora più 
soldi e autonomia alle Regioni del nord Italia e abbandonare le regioni 
del sud. Si tratta sempre del vecchio progetto di Bossi e Miglio della 
secessione della Padania, non riuscito e poi riproposto da Calderoli col 
nome di federalismo fiscale, anch’esso rimasto sulla carta. Ora lo 
stesso Calderoli ci prova di nuovo cambiando il nome e chiamandolo 
autonomia differenziata, ovvero il progetto di separare prima 
economicamente Nord e Sud e gradualmente anche politicamente attraverso 
il trasferimento di poteri in favore delle regioni più ricche del Nord.»

«Ci ricordiamo ancora delle promesse del 2019 – continua Renato Soru -, 
quando Salvini, da ministro dell’interno del governo Conte a guida 5S, 
venne a placare la rivolta dei pastori con l’inganno, promettendo lui di 
portare in pochi giorni il prezzo del latte a un euro. Naturalmente non 
fu così. Oggi, cinque anni dopo, con una leghista piovuta 
all’assessorato dell’Agricoltura, a suo stesso dire senza alcuna 
competenza, i risultati parlano chiaro. Le aziende del settore 
ovicaprino perdono 35 milioni di euro all’anno di fondi europei. 
L’intero settore agricolo è in rivolta per il ritardo nella gestione 
delle pratiche di finanziamento e per il pagamento dei premi comunitari. 
Ancor più grave è la mancata partecipazione del nostro assessorato 
dell’Agricoltura al tavolo della conferenza Stato – Regioni dove si è 
discussa l’attuazione della nuova Pac e l’aggiornamento, “refresh”, 
della classificazione dei suoli agricoli della nostra regione, in virtù 
del quale vengono pagati i premi, che hanno gravemente penalizzato 
l’agricoltura sarda rispetto a quella delle altre Regioni.»

«A Salvini si potrebbe anche segnalare la distruzione della sanità 
pubblica avviata sotto il precedente assessore leghista della Sanità o 
della totale incompetenza del primo assessore leghista ai Trasporti – 
conclude il candidato della Coalizione sarda – La Lega in Sardegna di 
grandi ha fatto solo i danni, non le opere.»

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