Necessità di valutazioni indipendenti del danno e dei profitti

“Questo punto si risolve con il fatto che la Sardegna, il Governo e il Ministero della Difesa si accordino per avere una valutazione indipendente di questi costi al livello più alto internazionale, con gli standard di ricerca oggi disponibili, riconosciuti internazionalmente e davvero molto avanzati. Possiamo benissimo trovare un soggetto terzo di alto prestigio scientifico che faccia questa valutazione. 

Per dirla tutta questa valutazione avrà risultati molto differenziati: in alcune aree, per alcune servitù, fornirà dei risultati di un certo tipo, per altre aree fornirà risultati di altro tipo. Dobbiamo assolutamente avere chiaro quale sia il costo della servitù militare in termine di mancato sviluppo alternativo, uno sviluppo alternativo che è stato impedito dalla servitù militare stessa. Solo in questo modo si può avere una valutazione realistica dei costi e si può aprire un tavolo nel quale sedersi molto seriamente e chiedersi: «Servono davvero tutti questi ettari? Ne siamo sicuri? O semplicemente sono rimasti lì perché apparentemente hanno un costo pari a zero?». 

Chiediamo, molto operativamente e semplicemente, con molta forza, di trovare un soggetto scientificamente autorevole internazionale che faccia, a nome di tutti noi, questa valutazione per definire costi realistici, che sono non solo la base della gestione ottimale della risorsa naturale per non farne un uso eccessivo quando non ce n’è bisogno, ma sono anche alla base di una definizione più realistica della partita delle compensazioni”.

Le parole che avete appena letto non sono state elaborate dalle nostre forze politiche, non rappresentano quindi la proposta di movimenti e partiti indipendentisti. Sono state pronunciate da un altissimo esponente dell’autonomismo unionista sardo. Si tratta infatti di stralci della trascrizione stenografica dell’audizione del Presidente della Regione Autonoma Sardegna Francesco Pigliaru in sede di indagine conoscitiva in materia di servitù militari presso il Parlamento italiano, il 10 giugno 2014. Si tratta quindi di parole pronunciate dal più alto rappresentante istituzionale sardo nel quadro di una delle sedi istituzionali italiane di più alto livello. Per leggere le nostre proposte politiche vai allo speciale basi.

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