Ora basta! Contro la speculazione edilizia Corsica Libera occupa un complesso alberghiero

Helis rilancia il comunicato di Corsica Libera pubblicato il 6 giugno 2021 in occasione dell’occupazione da parte di una cinquantina di attivisti di un complesso alberghiero frutto della speculazione edilizia di ditte parigine.
Un’occasione di riflessione anche per i sardi sulle dinamiche del turismo e dello sfruttamento delle risorse territoriali della nostra nazione.


ORA BASTA

di Corsica Libera

Nel momento in cui al centro delle nostre priorità c’è il ritorno ai nostri valori e alla nostra identità non possiamo non notare con una certa amarezza che molti progetti immobiliari vanno contro gli interessi dei còrsi e della Corsica.

Nel paese di Lecci, precisamente nella zona di Portivechjacci, troviamo un caso da manuale. Infatti questa residenza turistica gestita come affitto ammobiliato non professionale è stata creata grazie a capitali stranieri e con la complicità di alcuni sindaci e dell’amministrazione prefettizia che hanno permesso a questo tipo di persone di stabilirsi in tutta tranquillità, sfigurare la nostra isola e prendersi il nostro patrimonio.

Il Presidente Jean-Guy Talamoni

Non ci resta che osservare questo progetto e riflettere su come ci si può essere arrivati. Siamo condannati ad essere obbligati ad accettare passivamente questa catastrofe speculativa, sociale e ambientale?
E’ evidente che questo progetto non sarebbe mai dovuto esistere.

Evidentemente i quarant’anni di lotte contro la speculazione e la spoliazione del nostro patrimonio, della nostra terra, non sono bastati ad arginare questo processo e il crescente appetito dei becchini della Corsica.

La decisione storica assunta nel 2014 dal FLNC di uscire progressivamente dalla clandestinità per dare alla Corsica e ai Corsi i mezzi democratici per costruire il loro progetto di società avrebbe dovuto essere accompagnata da misure necessarie alla protezione della nostra terra.

In questo senso sarebbe bastato che gli strumenti politici e giuridici esistenti fossero intervenuti per arginare questa cementificazione invasiva a fini puramente speculativi.

E’ evidente che questo non è successo, anzi…

In tema di speculazione pensavamo di aver visto già tutto: accordi finanziari opachi, appropriazione indebita del credito d’imposta còrso, proliferazione di seconde case in affitto, espropriazione di terre…
Purtroppo l’unica motivazione che ispira questo progetto è l’appetito finanziario con la sua immaginazione devastatrice.

Siamo infatti di fronte ad un pacchetto finanziario composto da una moltitudine di società con sede principalmente a Parigi nel quale i ritorni economici per la Corsica sono inesistenti.
Nel momento in cui il nostro futuro economico e sociale è già fortemente minacciato e il settore turistico e alberghiero è soggetto ad una intollerabile concorrenza sleale non capiamo come si possa autorizzare questo tipo di progetti nonostante il parere sfavorevole dell’amministrazione prefettizia che scrive: “per la sua densità e per il suo concetto architettonico queste residenze rischiano di minare la qualità delle aree circostanti e l’interesse del paesaggio naturale”.

La devastazione ambientale è costante e gli eccessi hanno spazzato via la nostra cultura architettonica che tradizionalmente è più umile e armoniosa.
Ecco perché questo progetto non avrebbe mai dovuto vedere la luce, come prevede il ricorso contro la concessione edilizia emesso dalla Prefettura: “la residenza turistica prevista in località Arsella è molto lontana dall’antico nucleo di Porto-Vecchiaccio. Si insedierà quindi in un’area naturala costituita da abitazioni diffuse e tradizionali. Il regolamento edilizio per questo tipo di aree prevede che le costruzioni debbano rispettare lo stile, la forma e la composizione urbana esistenti”.

Nel mentre, la potente crisi sociale che i còrsi stanno vivendo, accentuata sia dall’espropriazione della terra sia dall’aumento della precarietà, non può che peggiorare di fronte alla portata di questo tipo di strategie.

Di fatto non si crea nessun tipo di ricchezza, anzi, la nostra economia viene vampirizzata e questo non fa che accentuare le disuguaglianze sociali. Mentre i còrsi non possono più trovare alloggi e ancor meno riescono ad accedere alle proprietà, una certa politica clientelare favorisce queste dinamiche fatali, basate su questo tipo di progetti.

Ad esempio ci risulta che in questo stesso Comune un progetto che inizialmente mirava all’edilizia stagionale agevolata è stato recentemente acquisito da una società parigina, sempre per scopi speculativi (Residenza Hameaux de Saint Cyprien).

Diventa per noi insopportabile continuare a subire una tale pressione speculativa che non è mai stata così sfacciata, crescente e offensiva.

Ora basta! Oggi possiamo ancora salvare aree della nostra terra. Sta a noi ritrovare una coscienza patriottica affinché questa espropriazione possa finalmente finire.

Artìculu prus bètzuAdele Dessì
Ateru artìculuAntonella Puddu