Omicidio in carcere di Colonna, la Corsica in rivolta, lo Stato inchiodato alle proprie irresponsabilità

Mercoledì 16 marzo 2022. Una delegazione di responsabili e attivisti indipendentisti in rappresentanza di iRS, ProgReS e Torra testimonia la solidarietà internazionale tra la nazione sarda e la nazione còrsa di fronte al Consolato francese di Sassari.

La situazione in breve

Franciscu Pala, Helis.

Il 2 marzo 2022 all’interno del carcere francese di Arles il prigioniero politico còrso Yvan Colonna è stato vittima di un tentativo di omicidio da parte di un detenuto islamista. Colonna ora versa in gravissime condizioni ed è in coma. Ad aggravare la circostanza c’è il fatto che sia Colonna che l’aggressore sono classificati come detenuti speciali, sotto una stretta sorveglianza che evidentemente è venuta a mancare.

Colonna è stato arrestato nel 2003 e condannato all’ergastolo assieme ad altri due indipendentisti, Pierre Alessandri e Alain Ferrandi, per l’omicidio del prefetto Claude Erignac avvenuto nel 1998 ad Aiacciu. Colonna si è sempre detto estraneo ai fatti e analizzando i documenti processuali non può non sorgere il dubbio che lo Stato sia andato alla ricerca della vendetta e del capro espiatorio più che della verità e della giustizia a lungo invocate dalla società e dalle istituzioni còrse assieme alla richiesta del trasferimento nelle carceri isolane dei prigionieri politici, misura prevista dalle leggi francesi e mai applicata. Decine di Comuni e la stessa Collettività di Corsica hanno votato mozioni e delibere in tal senso.

La notizia del tentato omicidio ha sollevato una massiccia ondata di mobilitazioni, manifestazioni e pronunciamenti istituzionali da parte di tutte le realtà politiche e culturali dell’Isola che si sono costituite in un apposito comitato di coordinamento che vede la partecipazione dei partiti autonomisti e indipendentisti di governo e di opposizione, dell’Università di Corsica e dei sindacati con un particolare impegno da parte delle associazioni studentesche e giovanili. Le manifestazioni hanno portato in piazza circa ventimila persone – sia a Corte che a Bastia -, un numero esorbitante in relazione al numero di abitanti dell’Isola, e sono state duramente represse dalle forze dell’ordine francesi che stanno facendo uso di lacrimogeni, granate sfollagente e proiettili di gomma sparati ad altezza uomo. Sono decine i feriti di cui alcuni gravi, con lesioni al volto e alla gola. Per far fronte all’ondata di mobilitazione popolare la Francia ha inviato in Corsica centinaia di agenti antisommossa che in alcuni casi non sono riusciti a sbarcare a causa dello sciopero dei portuali del sindacato indipendentista.

Lo Stato, a caldo, ha scelto nuovamente l’irresponsabile via della repressione di quello che sarebbe molto comodo e superficiale classificare come problema di ordine pubblico e che invece è doveroso interpretare come l’espressione trasversale e plurale della volontà popolare còrsa. A poche ore dal tentativo di omicidio di Colonna, con un provvedimento tardivo e cinico, la giustizia francese ha revocato la “specialità” dei tre prigionieri politici còrsi. Il ministro dell’Interno ha poi annunciato un giro di consultazioni in Corsica sul futuro istituzionale, sociale, culturale ed economico dell’Isola.

Il FLNC ha comunicato che non esclude di riprendere le attività clandestine. Le parti politiche indipendentiste chiedono giustizia e verità per Yvan Colonna, libertà di tutti i prigionieri politici, riconoscimento ufficiale del popolo còrso e soluzione politica del conflitto tra Stato e nazione còrsa.

16 marzo 2022. Il ministro degli Interni francese Gérald Darmanin è arrivato in Corsica, ha incontrato il presidente Simeoni, i presidenti dei gruppi parlamentari còrsi, i rappresentanti dell’università, del mondo economico, del mondo agricolo, degli studenti e della gioventù organizzata. I temi di discussione sono stati quelli del riavvicinamento in Corsica dei prigionieri politici e la loro liberazione. Il ministro ha detto che ciè bisogno di rispettare i tempi della giustizia e c’è necessità di un ritorno alla calma.

Per quanto riguarda il riconoscimento del popolo corso e lo statuto d’autonomia a medio termine il ministro si è detto disponibile a discutere con il governo còrso e con gli eletti sull’evoluzione istituzionale ma senza prendere impegni precisi.

Per il presidente Simeoni l’incontro è stato molto importante a patto che gli impegni presi siano reali. Gli indipendentisti si dicono preoccupati perché in pratica, allo stato attuale, non ci sono né certezze né calendari certi.

Lunedì 21 marzo 2022. Yvan Colonna è morto dopo tre settimane di coma. In queste ore si susseguono le iniziative, i presidi e le veglie in memoria in tutta la Corsica.

I fatti, giorno per giorno

20. Fare fronte. L’editoriale del mese di marzo 2022 di U Ribombu

Helis pubblica la traduzione integrale dell’editoriale del mese di marzo 2022 del mensile di Corsica Libera, U Ribombu, a firma del portavoce della formazione indipendentista Eric Simoni.

Leggi l'editoriale

19. Le intenzioni di Parigi non sono all’altezza delle nostre aspettative politiche

18 marzo 2022. Comunicato di Josepha Giacometti, eletta di Corsica Libera

Appena usciti dalla riunione con il ministro dell’interno Gérald Darmanin, questo mercoledì presso la Collettività di Corsica – mentre alcuni hanno voluto vederlo come un momento storico – noi abbiamo espresso a nome di Corsica Libera le nostre preoccupazioni riguardo una discussione che si pone già al di sotto delle aspettative politiche formalizzate in particolare dal collettivo di Corti.

Le dichiarazioni ufficiali del ministro sono sono state seguite da quelle del presidente-candidato Emmanuel Macron che confermano che le intenzioni di Parigi sono gravemente tutt’altro che all’altezza della posta in gioco.

I rappresentanti dello Stato francese rifiutano di assumere il benché minimo impegno sulla liberazione dei prigionieri politici, sulla calendarizzazione precisa di un loro riavvicinamento nelle carceri còrse peraltro annunciato vent’anni fa dalle più alte cariche dello Stato, sul riconoscimento del popolo corso e dei suoi diritti, sulla definizione di uno statuto di “autonomia” che deve includere, come minimo, l’esercizio del potere legislativo. Rifiutano inoltre qualsiasi status di co-ufficialità per la nostra Lingua.

Per quanto riguarda la situazione di Yvan Colonna stiamo ancora aspettando un segnale tangibile nella direzione della verità. Queste basi di discussione ci sembrano inaccettabili.

In queste condizioni pensiamo che qualsiasi impegno scritto con il ministro non possa che essere totalmente controproducente e contraddittorio con le richieste avanzate finora.

Questo è quanto abbiamo detto a Gérald Darmanin durante un nuovo incontro che si è tenuto questo pomeriggio, venerdì 18 marzo 2022.

Fedeli ai nostri impegni in favore della pace per una soluzione politica che garantisca l’esistenza presente e futura del popolo còrso sulla propria terra, rimaniamo pronti a sostenere un processo politico che sia a livello delle aspettative espresse dai corsi da molti anni.

In attesa di gesti concreti in questa direzione, la mobilitazione continua.

18. Senza gesti forti dello Stato la pacificazione sarà impossibile

17 marzo 2022. Comunicato di Ghjuventù Indipendentista, Cunsulta di a Ghjuventù Corsa e Ghjuventù Paolina.

Ricordiamo al ministro dell’interno le rivendicazioni del collettivo: giustizia e verità per Yvan; liberazione di tutti i prigionieri politici; immunità giudiziaria per i giovani còrsi arrestati a seguito delle varie manifestazioni; riconoscimento del popolo còrso; soluzione politica globale.

Lo Stato francese deve sapere che senza un suo gesto forte il ritorno alla pacificazione non sarà possibile. Non ci accontenteremo delle mezze misure, solo il rilascio dei prigionieri politici consentirà una via d’uscita rispetto all’attuale situazione di violenza. Senza questo gesto la mobilitazione iniziata due settimane fa continuerà e rischia di aumentare e avvicinarsi al punto di non ritorno.

Invitiamo il collettivo di coordinamento a incontrarsi domani, venerdì 18 marzo all’Università di Corsica.

La palla è ora nel campo dello Stato.

Nessuno può fermare un popolo in marcia.

17. Valutazioni sulle parole del Ministro

17 marzo 2022. Comunicato di Corsica Libera.

Dopo la pluriennale impasse nelle relazioni con Parigi e dopo una rivolta popolare di massa che si è manifestata all’indomani del tentativo di omicidio di Yvan Colonna, il governo francese ha detto di voler aprire un “dialogo senza precedenti” e ha nominato Gérald Darmanin, ministro dell’Interno, come interlocutore.

Nel solo interesse della Corsica e del suo popolo noi speriamo che si possa arrivare a una vera soluzione politica. Alla luce del suo impegno costante Corsica Libera chiede l’apertura di un concreto ciclo politico nel quadro della soluzione di un conflitto iniziato quasi cinquant’anni fa. Siamo pronti a dare il nostro contributo, come la nostra corrente politica ha già avuto occasione di fare in diversi momenti della nostra storia recente. Come nel caso, per esempio, della fase degli Accordi di Matignon. Più recentemente Corsica Libera si è impegnata pienamente al fine di creare la condizioni di un nuovo accordo politico sostenendo la decisione storica presa dal FLNC nel giugno 2014 o volendo sostenere la necessità di validare con il voto democratico dei còrsi nel 2015 e nel 2017 le rivendicazioni storiche del movimento nazionale.

Per ora sarebbe prematuro, imprudente e onestamente incoerente considerare le dichiarazioni di Gérald Darmanin come la garanzia di una svolta storica per la Corsica.

La questione della liberazione dei prigionieri politici come il riconoscimento del popolo còrso e dei suoi diritti non rientrano nel perimetro delle dichiarazioni pubbliche del rappresentante del governo. L’esistenza di impegni concreti su questi due punti permetterebbe, tuttavia, di posizionare il dialogo in corso in una dimensione intrinsecamente politica e non solamente nel quadro della discussione tecnica su una riformetta istituzionale.

La questione dell’autonomia appare, al momento, come un annuncio senza un preciso contenuto. Il ministro dice tutto e il contrario di tutto tra un’ipotesi di “statuto polinesiano” e una semplice evoluzione statutaria al di fuori di ogni riforma costituzionale. L’ottenimento di uno statuto d’autonomia, che noi concepiamo come una tappa verso l’indipendenza nazionale, passa almeno per la devoluzione del potere legislativo. Questo potere legislativo deve riguardare in particolare il trasferimento delle competenze nel campo linguistico (status di co-officialità del Còrso), dell’accesso alla terra e al lavoro (cittadinanza còrsa) e fiscale (statuto fiscale e sociale). Per valutare la sincerità dell’approccio di Parigi noi restiamo in attesa di giudicare sulla base della volontà di impegnarsi chiaramente su questi temi che sono oggetto da anni del voto convergente del popolo còrso e dell’Assemblea di Corsica.

Le ultime dichiarazioni del Presidente francese non aggiungono alcuna garanzia effettiva in questo senso e il destino che sembra essere riservato in particolare alla nostra Lingua, matrice di ciò che siamo, è semplicemente inaccettabile.

Infine rinnoviamo la nostra piena solidarietà a Yvan Colonna e alla sua famiglia nella sua ricerca di giustizia e verità. In attesa di segnali concreti di progresso chiediamo che la mobilitazione continui.

16. Gli agricoltori sostengono la lotta

16 marzo 2022. Comunicato della Federazione dei Sindacati degli Agricoltori

La Federazione Dipartimentale dei Sindacati degli Agricoltori dell’Alta Corsica si associa alle parole d’ordine generali delle mobilitazioni:

  • giustizia e verità per Colonna
  • liberazione dei prigionieri politici
  • riconoscimento del popolo còrso

Yvan Colonna, pastore, simbolizza l’attaccamento a una terra e alla sua storia millenaria. Incarna inoltre, oggi, l’aggressione che subisce tutta la società còrsa da parte dello Stato francese. La liberazione immediata dei prigionieri politici còrsi che possono essere liberati tocca direttamente la nostra federazione che aspetta il ritorno del proprio segretario generale. L’amnistia per tutti gli altri che non possono essere liberati dovrà essere regolata dal processo di negoziato sulla questione còrsa.
Infine, il riconoscimento del popolo còrso è la porta di ingresso di un processo che porti alla responsabilizzazione dei còrsi nello scegliere il proprio sviluppo.

15. Il FLNC sostiene la gioventù còrsa e minaccia il ritorno all’attività

La foto del comunicato inviato al quotidiano Corse Matin. Fonte: Corse Matin.

16 marzo 2022. “Gioventù còrsa, il Fronte è al tuo fianco”. È con queste parole di sostegno e di appoggio anche operativo che il FLNC chiude il comunicato arrivato alla redazione di Corse Matin nella giornata di mercoledì 16 marzo 2022.

Il comunicato contiene un “messaggio fraterno” a Yvan Colonna e alla sua famiglia e sottolinea, più in generale, che il “disprezzo genera rabbia e la rabbia porta alla rivolta”. Secondo l’organizzazione clandestina indipendentista in terra còrsa le rivolte portano sempre all’insurrezione. “L’unico equilibrio raggiungibile su può ottenere solo concretizzando le giuste pretese di un popolo che chiede solo di esistere”. Secondo il FLNC la risposta dello Stato al processo democratico che ha portato i nazionalisti a vincere ben due turni elettorale e a governare l’Isola è stata quella del disprezzo. “Se lo Stato rimarrà ancora sordo”, continua il testo, il Fronte promette di non lasciare sola la gioventù e ipotizza “reazioni proporzionate anche da parte nostra”. “Presto gli scontri di piazza di oggi si trasformeranno in lotta della macchia e della notte”.

14. Comunicato del Collettivo di coordinamento nazionale

15 marzo 2022. Dopo la mobilitazione popolare di questa domenica, quando ancora una volta quindicimila còrsi sono scesi in piazza assieme a noi, si è svolto un nuovo incontro di coordinamento di tutte le organizzazioni del movimento nazionale. Durante questo incontro abbiamo potuto discutere dell’arrivo del ministro dell’Interno francese in Corsica. Si è convenuto che il collettivo, nella sua pluralità, sarà rappresentato nelle discussioni con il ministro.

Il collettivo difenderà fermamente le sue rivendicazioni: giustizia e verità per Yvan Colonna; libertà per tutti i patrioti; riconoscimento del popolo còrso; soluzione politica per la Corsica.

Chiediamo quindi di continuare a mobilitarsi, a cominciare da oggi con appuntamenti nei presso delle prefetture e delle sottoprefetture. Occorre intensificare la mobilitazione nei giorni a venire. Non ci fermeremo mai. Per Yvan, per i patrioti e per il popolo còrso.

13. Senza il riconoscimento dei diritti nazionali del popolo còrso non è possibile far placare la protesta

14 marzo 2022. Comunicato di Corsica Libera

L’immensa manifestazione del 13 marzo 2022 a Bastia, una settimana dopo quella di Corte, ha dimostrato ancora una volta che la mobilitazione dei còrsi non si indebolisce.

La richiesta di verità sul caso Yvan Colonna, la liberazione di tutti i patrioti ostaggi dello Stato francese, il riconoscimento dei diritti nazionali del nostro popolo e l’inizio di una soluzione politica sono oggi le condizioni senza le quali non si potrà tranquillizzare la situazione.

È il momento, a prescindere dal governo in carica, di capire che il problema còrso non è una questione di ordine pubblico o di piccole riforme occasionali ma è un vero e proprio problema politico.

Nel frattempo ribadiamo il nostro pieno sostegno ai militanti feriti dalle forze dell’ordine straniere che sono sempre stata l’unica risposta della Francia alle legittime aspirazioni del nostro popolo.

Questa gioventù, derisa dai seguaci della sottomissione volontaria e della negazione collettiva, è la speranza della nazione e la nostra garanzia per il futuro.

Noi saremo sempre al suo fianco.

Siamo convinti che spetta adesso a tutte le forze vive politiche, sindacali e culturali, nonché a tutti i leader eletti o non eletti, di appoggiare la gioventù e offrire nuove prospettive grazie a un’azione globale e coordinata di tutti al servizio della nostra liberazione nazionale.

12. Corsica Libera chiede negoziati con lo Stato

11 marzo 2022. Corsica Libera prende atto della revoca dello status di detenuto speciale per Pierre Alessandri e Alain Ferrandi da parte del governo francese.

Questa decisione estremamente tardiva conferma tutto il cinismo della Francia. Rivela – anche se i còrsi non ne dubitavano – che il mantenimento di questo status derivava solo dalla volontà di vendetta dello Stato e dal desiderio di vedere i nostri prigionieri morire tra le mura delle loro prigioni.

Conferma anche che sotto il dominio coloniale l’esercizio della democrazia rimane illusorio.

In questo caso, alla Corsica sarebbero serviti una tragedia e giorni di lotta prima che il governo francese accettasse di applicare semplicemente la propria legge, visto che il percorso istituzionale ordinario era bloccato.

Corsica Libera ritiene che la lotta debba continuare per ottenere l’immediato rilascio di tutti i prigionieri politici e l’apertura di un processo di gestione politica del conflitto e sui diritti del popolo corso.

Per questo chiediamo l’immediato svolgimento di un ciclo di negoziati che preveda la nomina di un interlocutore da parte del governo francese. Questi negoziati non possono svolgersi in un piccolo comitato nei palazzi parigini, ma devono coinvolgere gran parte degli attori istituzionali, politici e sindacali della Corsica.

In attesa dell’inizio di questi negoziati la mobilitazione resta essenziale. Per non lasciare i giovani in prima linea è necessario creare finalmente le condizioni per una lotta alternativa che coinvolga davvero tutte le forze di questo Paese, istituzioni comprese, in un reale scontro tra rapporti di forza che resta, ancora una volta, l’unica cosa che lo Stato comprende.

È necessario un cambio di paradigma radicale a livello di azione istituzionale; non c’è più tempo per mendicare ma è l’ora di pretendere, non è più tempo di soffrire ma di imporsi.

Restiamo mobilitati. Corsica Libera sarà con i giovani questa domenica davanti al Palazzo di Giustizia di Bastia. Ùn c’hè più riscattu, a populu fattu bisogn’à marchjà.

11. L’Università di Corsica sostiene le manifestazioni dei giovani

10 marzo 2022. L’Università di Corsica vuole esprimere la sua profonda preoccupazione per l’escalation di eventi drammatici in cui la Corsica, e particolarmente la sua gioventù, è caduta dopo il tentativo di omicidio di Yvan Colonna.

L’Università invita solennemente il Capo dello Stato Emmanuel Macron ad avviare in modo urgente un dialogo con tutti gli attori istituzionali, politici, economici e culturali della Corsica affinché possano essere tenuti al più presto degli Stati Generali di un processo di riconoscimento che permetta al popolo còrso di esistere legittimamente sulla propria terra.

L’Università chiede la massiccia mobilitazione della comunità universitaria e di tutte le componenti della società còrsa domenica 13 marzo a Bastia.

Tutti in movimento, assieme alla nostra gioventù, per il diritto alla giustizia e alla verità per Yvan Colonna e il diritto alla libertà di tutti i patrioti.

10. Si costituisce il comitato trasversale unitario

10 marzo 2022. Le organizzazioni Gjuventù Paolina, Cunsulta di a Ghjuventù Corsa, Ghjuventù Indipendentista, STC, APC, Core In Fronte, Corsica Libera, Femu a Corsica, PNC, Eculugia Sulidaria, Università di Corsica, Patriottu, Aiutu Paisanu, Aiutu Patriotticu L’Ora di u Ritorno, Solidarietà, Anziani per l’Avvene, Mossa Paisana, Unità Strategica, A Muvra, Ghjuventù Libera, Ghjuventù in Core deciso di costituirsi in collettivo, questo 9 marzo 2022 presso l’Università di Corsica, dopo il tentativo di uccisione di Yvan Colonna e le mobilitazioni iniziate dalla gioventù còrsa.

Questo collettivo intraprenderà da oggi azioni militanti sul territorio al fine di non lasciare la gioventù còrsa esposta alla repressione e alle gravi violenze della polizia.

Il collettivo fa appello per una manifestazione domenica 13 marzo a Bastia su tre temi: giustizia e verità per Yvan Colonna, libertà per i patrioti còrsi, riconoscimento del popolo còrso.

Contro il blocco, il disprezzo e la negazione della democrazia che caratterizzano l’atteggiamento dello Stato in Corsica. Chiediamo l’apertura immediata di un processo di negoziato pubblico volto a una soluzione politica globale della questione Corsica.

9. La polizia francese utilizza proiettili che il Commissariato ai Diritti Umani chiede di proibire

9 marzo 2022. Corsica Libera assicura il suo sostegno totale ai giovani militanti feriti in queste ultime ore dai tiri delle forze di repressione.

Ieri il nuovo prefetto “pacificatore” ha annunciato serenamente che le sue milizie hanno usato proiettili di gomma di autodifesa contro i giovani manifestanti. Questi proiettili sono particolarmente pericolosi e hanno causato in passato molte mutilazioni e infermità permanenti. In certi casi possono risultare letali al punto che il Difensore dei Diritti francese e il Commissariato ai Diritti dell’Uomo del Consiglio di Europa hanno chiesto il loro divieto in caso di proteste.

Molti attivisti sono stati gravemente feriti anche a seguito del lancio di granate “di ogni tipo” rivendicato dalle forze dell’ordine prima della manifestazione.

Quindi le milizie dello stato francese hanno sparato sui nostri giovani con l’intento deliberato di danneggiarli fisicamente. Queste nuove provocazioni si aggiungono all’indegno annuncio della revoca dello stato di detenuto speciale per Yvan Colonna, proprio nel momento in cui sta lottando per la sua sopravvivenza.

Non possiamo accettarlo, Corsica Libera chiama tutti còrsi a far fronte a questi comportamenti e a rispondere con una mobilitazione determinata.

8. I còrsi sono padroni in casa loro, è la Francia che se ne deve andare

8 marzo 2022. Comunicato di Corsica Libera.

Lo stato francese invece di assumersi le proprie responsabilità nella vicenda del tentativo di omicidio di Yvan Colonna ha fatto la scelta di fuggire e di reprimere.

Oggi si sta accanendo sui giovani e sugli studenti delle scuole superiori che da due giorni protestano in tutta la Corsica.

Ad Aiacciu un giovane liceale è stato colpito alla gola da un proiettile di gomma. Si sta attaccando deliberatamente la gioventù di un popolo sperando di farla smobilitare. La gioventù non si fermerà mai. Non aspetteremo che accada un nuovo dramma per assumerci le nostre responsabilità, faremo fronte rispetto alle aggressioni. Le forze repressive devono lasciare l’isola immediatamente e la liberazione dei prigionieri politici còrsi deve essere l’inizio di un processo politico di decolonizzazione. Il popolo còrso è padrone in casa sua. È la Francia che deve andarsene. Stato francese, assassino.

7. Comportamento grave della polizia contro i giovani liceali

8 marzo 2022. Comunicato di Associu Sulidarità

L’associazione Sulidarità denuncia con la più grande fermezza il comportamento delle forze repressive contro la gioventù còrsa in lotta. Vari tiri di proiettili di gomma ad altezza d’uomo sono stati segnalati e confermati da ieri a Bastia, Corti e Aiacciu. Numerosi giovani sono stati feriti. Un quattordicenne è stato colpito alla gola davanti alla prefettura di Aiacciu. L’associazione Sulidarità ricorda alle forze dell’ordine che i loro ragazzi frequentano le stesse scuole dei nostri e che qualcuno di loro potrebbe essere tra i manifestanti. Ci mobilitiamo al fianco dei giovani di questo Paese e facciamo appello a tutti i còrsi affinché scendano in strada. Non ci fermeremo mai. Stato francese assassino.

6. Decine di giovani feriti, polizia spara ad altezza uomo

8 marzo 2022. Comunicato di Ghjuventù Libera

Più che mai Stato francese assassino.

Un liceale di 14 anni è stato gravemente ferito alla gola da un proiettile di gomma sparato ad altezza uomo davanti alla prefettura di Aiacciu. Mentre giovani del nostro Paese manifestano legittimamente da diversi giorni la propria rabbia le forze repressive pesantemente armate fanno piovere sui liceali centinaia di gas lacrimogeni, granate sfollagente e proiettili di gomma senza alcuna cautela. Mentre il nuovo governatore (prefetto) appena insediato a Palazzo Lantivy ha parlato ieri di pacificazione, un giovane liceale di 14 anni è stato gravemente ferito.

Le immagini provano che da questa mattina le forze della repressione sparano proiettili di gomma ad altezza uomo verso i liceali. Quel che è successo non è un incidente. Facciamo appello all’insieme della gioventù e del popolo còrso di unirsi alla rivolta in strada.

5. La gioventù è la garanzia del futuro

6 marzo 2022. Comunicato di Corsica Libera.

Durante queste ore buie che sta attraversando la Corsica si è accesa una luce di speranza oggi a Corte dove quasi ventimila còrsi hanno partecipato in massa a una manifestazione nazionale che dimostra che siamo un popolo che ama la libertà e la giustizia.

Né le azioni della polizia che ha ferito venticinque manifestanti né le menzogne rocambolesche delle tesi ufficiali su quel che è successo a Yvan Colonna riusciranno a distogliere la nostra gioventù dai suoi ideali. Lo ha appena dimostrato nuovamente grazie alla sua determinazione.

La gioventù è la garanzia del nostro futuro e l’espressione di un popolo che la circonda e le sta a fianco contro al dispiegamento di forze repressive straniere. Solo la lotta e la mobilitazione di tutte le energie potranno far intendere la verità e strappare dalle carceri-macello dove i nostri prigionieri ostaggi dello Stato francese.

4. Conferenza stampa di Corsica Libera al porto di Bastia

4 marzo 2022. Comunicato di Corsica Libera.

In seguito al tentato omicidio in carcere di Yvan Colonna, la mobilitazione continua e deve aumentare. Anche stasera il popolo còrso sarà nelle strade delle nostre città e dei nostri paesi per far sentire la propria rabbia ma anche la propria determinazione a restare in piedi e a continuare la lotta.

Corsica Libera ha scelto il porto di Bastia per reagire al massiccio sbarco di forze repressive in Corsica nelle ultime ore. 

È insopportabile e intollerabile che lo Stato francese, che è pienamente responsabile del tentativo di uccisione di Yvan Colonna, scelga oggi la militarizzazione del nostro Paese come unica risposta alla legittima rivolta di un popolo.

I còrsi rifiutano con forza queste provocazioni come abbiamo dimostrato con la mobilitazione di Aiacciu.

Corsica Libera invita solennemente l’insieme delle compagnie di trasporto a non farsi più complici di questa politica di aggressione contro i còrsi, ne oggi ne nei prossimi giorni. Anche perché la mobilitazione è destinata a continuare e a crescere di potenza.

Tutte queste società marittime, in un modo o nell’altro, hanno ricevuto o ricevono sovvenzioni di denaro pubblico corso e hanno il dovere morale di non partecipare a un’iniziativa di repressione contro il popolo còrso.

Chiediamo inoltre alle autorità còrse competenti in materia portuale a utilizzare tutti i mezzi disponibili per ostacolare qualsiasi trasporto di truppe attraverso le strutture pubbliche.

Corsica Libera chiamai suoi militanti e l’insieme dei còrsi a restare vigili e a mobilitarsi per fare fronte a questo nuovo affronto.

Inoltre chiediamo una partecipazione di massa questa domenica a Corte per la manifestazione organizzata grazie alla chiamata delle organizzazioni studentesche per dare una risposta all’altezza della situazione. Stato francese assassino. Viva la lotta.

3. Sindacalisti indipendentisti impediscono sbarco polizia

4 marzo 2022. Il Sindacatu di i Travagliadori Corsi STC ha impedito lo sbarco delle forze di polizia che arrivavano in nave ad Ciacciò. Alain Mosconi, dichiara alla radio Alta Frequenza che “proprio nel momento del tentato omicidio di Yvan Colonna lo Stato manifesta la volontà di inviare forse repressive in Corsica. È un’offesa a Yvan, alla sua famiglia, ai suoi partenti e ai còrsi. Non c’era neanche una guardia di sorveglianza su un prigioniero come Yvan ma in questo preciso momento lo Stato è riuscito a inviare in Corsica 150 agenti anti sommossa. Questo insulto verso ciò che noi siamo deve finire.

2. Convocazione manifestazione di Aiacciu

3 marzo 2022. Comunicato di Corsica Libera

Il tentato omicidio subito dal nostro amico e patriota Yvan Colonna prova che i nostri prigionieri politici incarcerati nel continente vivono nel reale rischio di morte. La lista di episodi simili è lunga ma questo atto efferato deve essere anche l’ultimo. La responsabilità dello stato è piena, le sue azioni hanno armato il braccio di questo assassino. Anche in tempi di grande crisi la debolezza è un crimine. Il popolo còrso non ha alcun debito di fedeltà e tanto meno di vassallaggio da dare alla repubblica francese. Oggi più che mai bisogna farsi sentire. Siamo calpestati, è il momento di scendere in piazza, tutti in strada. Dopo gli appuntamenti simbolici di queste ore, Corsica Libera conferma la sua presenza alla riunione unitaria dei giovani corsi a Corte e dà appuntamento il 5 marzo in Aiacciu presso la prefettura. Parola d’ordine: Stato francese assassino.

1. La notizia del tentato omicidio

2 marzo 2022. Comunicato di Corsica Libera

Stato francese, assassino

Yvan Colonna è in coma post-anossico nell’ospedale di Arles dopo essere stato violentemente aggredito nel carcere della stessa città.

Come può un detenuto rigorosamente sorvegliato aver subito un attacco del genere? Chi ha armato la mano di questo sicario?

La sua condizione di detenuto speciale non è servita ad altro che a tenerlo rinchiuso lontano dalla sua famiglia, lontano dalla sua Corsica per la quale si batteva costantemente e per la quale sta perdendo ventuno anni di libertà.

Nonostante le ripetute richieste dei suoi avvocati e della maggioranza dei còrsi attraverso le delibere di molti Comuni e dell’Assemblea della Corsica, lo Stato francese e la sua giustizia non hanno mai risposto alle richieste di riavvicinamento nel carcere còrso di Borgu.

Da Nicolas Sarkozy a Emmanuel Macron passando per Jean Pierre Chevènement e tutti i ministri della giustizia, i protagonisti di questa vendetta di Stato sono responsabili della tragica sorte di un innocente, per fatti “che non si possono contestare in giudizio”.

Corsica Libera assicura il suo sostegno a questo degno combattente per una giusta causa e si unisce alle preoccupazioni della sua famiglia e dei suoi cari; un’angoscia dolorosa che è quella di un intero popolo.

Corsica Libera chiede a tutto il popolo còrso di radunarsi immediatamente davanti alle prefetture di Bastia, Aiacciu e davanti alla sottoprefettura di Corti, simboli dello Stato francese.

Artìculu prus bètzuUcraina. Non ci sono alternative ai negoziati di pace
Ateru artìculuFare fronte. La Corsica sta attraversando un momento buio