Zone industriali. Soru: “Pratosardo può rinascere e diventare strategico per il centro Sardegna”

Zone industriali, Soru a Nuoro: «Pratosardo può rinascere e diventare strategia per il centro Sardegna» 

Nuoro, 11 gennaio 2024. «La zona industriale di Pratosardo non può più essere terra di nessuno, abbandonata, isolata e di difficile accesso: la Regione può facilitare il passaggio dell’infrastruttura al Comune di Nuoro e favorire la rinascita di un’area industriale il cui sviluppo passi dalla transizione verde e digitale diventando strategica per il centro Sardegna». L’ha detto stasera Renato Soru nell’intervento che ha chiuso l’incontro “Zone industriali: un’opportunità per lo sviluppo”, ospitato all’Exmè di piazza Goffredo Mameli a Nuoro.

Coordinato da Pier Franco Devias, con l’intervento di amministratori, esperti e operatori locali e tanti interventi dal pubblico, l’incontro ha fatto il punto sulla situazione di consorzi e zone industriali dell’Isola, con particolare attenzione al territorio del Nuorese. «Nel 2008 – ha ricordato Soru – venne approvata una legge che riordinava i consorzi industriali: carrozzoni inutili dove si era radicata la politica per mantenere in vita strutture burocratiche inefficienti, ma dai costi enormi. 

La legge del 2008 prevedeva anche la liquidazione delle cosiddette ZIR, le zone industriali di interesse regionale, più piccole, pensate per attività meno impattanti, artigianali e commerciali: per esempio Predda Niedda a Sassari, Pratosardo qui a Nuoro. Da zone industriali vere e proprie sono diventate zone commerciali inglobate nella città dove però è rimasto tutto cristallizzato. A più di 15 anni dall’approvazione della legge 10, i commissari liquidatori non hanno ancora completato la liquidazione e la consegna di servizi e impianti ai Comuni. Così gli operatori di queste zone già oggi pagano le imposte comunali, ma pure le quote al consorzio industriale per servizi che non vengono più resi: lavorano in una terra di nessuno di cui non si occupano né il Comune né il consorzio».

«Quello di Nuoro – ha raccontato il candidato – è totalmente abbandonato all’incuria. Sono stato a visitarlo oggi: mi sono perso tra strade abbandonate e al buio. E poi i cattivi odori: in un’area dove si svolgono attività delicate come la produzione alimentare o quella di gas farmaceutici, è stato insediato un impianto di compostaggio. Non solo: a Pratosardo è difficile arrivare e non c’è un accesso diretto alla 131dcn. È assurdo, perché in una zona così baricentrica per il resto della Sardegna, questo agglomerato industriale facilmente accessibile potrebbe essere al servizio non solo delle attività locali ma anche di quelle regionali, per esempio come luogo di insediamento di attività di logistica su scala regionale.

«Il passaggio al Comune di Nuoro è fermo perché non si è trovato l’accordo sul personale, cioè circa 5 persone che però costano quasi mezzo milione di euro all’anno, e il Comune non vuole accollarsi i debiti accumulato dai liquidatori negli anni. Di questi debiti – ha affermato Renato Soru – si deve far carico la Regione, così da completare la consegna al Comune e andare nella direzione chiesta dai circa 150 operatori che lavorano in quest’area: una società di gestione condivisa col Comune. Sarebbe un punto di partenza per far ripartire lo sviluppo di Pratosardo, dandole una vocazione alla transizione verde e energetica e rendendola un esempio di sostenibilità ambientale».

In chiusura spazio anche per un tema caro ai nuoresi: le difficoltà di collegamento ferroviario col resto dell’isola. «In seguito anche alle proteste – ha detto il candidato della Coalizione sarda -, RFI sta studiando la possibile realizzazione di un nuovo tratto tra Abbasanta e Nuoro. Ma ho parlato con gli esperti di RFI ed esiste una soluzione quasi immediata, disponibile in poco tempo: realizzare una sperimentazione di sei mesi con un bus moderno e confortevole gestito da RFI che porti alla stazione di Abbasanta in coincidenza coi treni verso Cagliari e Sassari: in pochissimi mesi può essere reso operativo un servizio di trasporto pubblico che da  Nuoro ti porti al centro di Cagliari in un’ora e 50. Sarebbe un cambiamento importante per i cittadini del Nuorese e sarebbe una promessa realizzabile in pochissimo tempo».

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