Catalogna, Diada. Intervento di Simone Maulu al Fossar

Barcellona, 11 settembre 2021. L’inviato di Helis Simone Maulu, portavoce di iRS, è intervenuto all’atto organizzato dall’ANC e dalla Commissione Indipendentista Fossar de les Moreres in occasione della Diada, la festa nazionale catalana. Maulu ha portato il saluto di iRS, di ProgReS e di Torra agli indipendentisti catalani.


“Buongiorno a tutti e grazie ad Estat Català e alla Commissiò Independentista Fossar de les Moreres per averci invitato alla Diada de Catalunya, un evento al quale partecipiamo da oltre dieci anni.

Quest’anno non vi porto solo il saluto di iRS – indipendéntzia Repùbrica de Sardigna ma vi porto un abbraccio fraterno anche da parte del partito indipendentista ProgReS – Progetu Repùblica de Sardigna e del coordinamento indipendentista Torra. Queste tre organizzazioni – che rappresentano oggi l’indipendentismo storico, repubblicano, nonviolento, democratico e organizzato – per la prima volta dopo dieci anni hanno deciso di collaborare e di lavorare insieme per rilanciare l’indipendentismo in Sardegna.

Insieme abbiamo creato un blog, un aperiodico indipendentista, che si chiama Helis.blog 

Helis è parte del grido di battaglia dell’esercito sardo giudicale che difendeva la Nazione sarda indipendente. Per secoli ha risuonato nei momenti cruciali della nostra storia nazionale, quando decine di migliaia di sardi hanno difeso fino all’ultimo sacrificio la libertà e l’indipendenza della propria terra. Poi questo grido di libertà è stato quasi dimenticato, era sopito in qualche libro di storia nascosto. Perché in Sardegna i sardi non possono studiare a scuola la propria storia e la propria lingua. Oggi questo grido di battaglia risuona con le nostre voci, con il nostro agire di donne e uomini liberi. Non solo nella nostra isola, Helis risuona al fianco di tutti i popoli, di tutte le donne e gli uomini che lottano per la libertà, per la giustizia, per i propri diritti, per la propria indipendenza. 

Ed è per questo che oggi siamo qui insieme a voi, al vostro fianco, per difendere il referendum del 1 ottobre 2017 al quale abbiamo partecipato come osservatori internazionali. Quando la maggioranza dei catalani, sotto l’assedio violento della polizia spagnola, ha votato a favore dell’indipendenza. Il primo ottobre 2017 i catalani hanno votato in un referendum democratico e hanno deciso che vogliono essere una Repubblica indipendente. Lo Stato spagnolo ha sempre risposto con violenza, persecuzione, repressione, arresti. Ma non è riuscito a fermare le pulsioni popolari. Tutti noi siamo ancora qui per difendere la democrazia, per difendere la decisione di milioni di persone. E non saranno sicuramente i loro manganelli a negare al popolo catalano la volontà di decidere il proprio futuro. Non saranno la repressione e la violenza di Stato ad impedirci di realizzare democraticamente i nostri sogni.

Il primo ottobre è stato un evento storico, l’atto di sovranità più importante mai compiuto in Europa e questo ha segnato un prima e un dopo, una linea spartiacque tra chi è a favore della democrazia e del diritto all’autodeterminazione e chi invece difende gli interessi degli Stati autoritari e centralisti che reprimono il voto con i manganelli.  

Il referendum catalano ci ha aperto gli occhi su quanto questa Europa sia fintamente democratica, su quanto le sinistre di Stato, che per natura dovrebbero essere portatrici dell’emancipazione e del cambiamento, siano schierate con gli antidemocratici, con i conservatori, con chi vuole reprimere le pulsioni popolari anziché ascoltarle. 

La sinistra e i democratici europei, salvo rari casi, non ha detto una parola sui prigionieri politici catalani, nell’Europa del XXI secolo. L’unico antidoto a questo processo repressivo è in mano alla visione indipendentista e alla collaborazione tra nazioni senza Stato, alla difesa solidale che i popoli possono attuare come blocco sociale internazionale che si oppone a questo modello di Europa degli Stati e a questo modello sociale individualista, esclusivo, competitivo e arrivista. La vera sinistra oggi è la sinistra indipendentista.

Per questo è importante difendere il risultato del referendum che è un punto di riferimento per tutte le nazioni senza Stato d’Europa ed un incoraggiamento per tutti i movimenti di lotta, una dimostrazione che il cambiamento è possibile e che un popolo unito, determinato è invincibile. Questa è la forza della nonviolenza.

Noi saremo sempre al vostro fianco, insieme a tutti i popoli che si battono per la libertà.

Viva la terra. Viva la Repubblica Catalana. Viva la Repubblica di Sardegna”.

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Ateru artìculuIntervento di Iñaki Gil in Catalogna per la Diada 2021. [Ita + Cas]