Intervento di Iñaki Gil in Catalogna per la Diada 2021. [Ita + Cas]

Iñaki Gil de San Vicente è un professore basco, un pensatore marxista. Conosciuto a livello internazionale per il suo attivismo nella sinistra indipendentista. È autore di numerosi libri e di articoli pubblicati da quotidiani come Egin e Gara. Come analista politico è chiamato a intervenire su numerosi canali televisivi internazionali
Pubblichiamo il testo del suo intervento dell’11 settembre 2021 in occasione della Diada a Barcellona presso il Fossar de les Moreres

Onore al Popolo Catalano

Onore al Governo Catalano in esilio che è l’unico governo della Catalogna. Gli altri sono governi sostitutivi, gli altri sono fasulli.

Onore e rispetto per le tremilatrecento persone che sono sotto processo, per le cinquemila persone economicamente rovinate, per le migliaia di lavoratori e lavoratrici che non riescono ad andare avanti e non riescono ad arrivare a fine mese perché l’economia catalana è nelle mani di Madrid, nelle mani di Bruxelles, nelle mani dell’imperialismo.

Onore e rispetto soprattutto all’orgoglio catalano, onore e rispetto a voi.

Onore e rispetto alla lotta, che è fondamentale. Questo è il concetto base.

Onore e rispetto per coloro che hanno lottato, onore e rispetto ai nostri figli, alle nostre e ai nostri nipoti che proseguiranno la lotta.

Perché la storia non finirà mai, non terminerà finché non saremo indipendenti, finché il potere non sarà del popolo, finché le fabbriche non smetteranno di dipendere dalle multinazionali, finché i vaccini possano essere liberati dalle imprese che lucrano e ci sottraggono la salute, ci sottraggono la vita come se fossimo delle nullità. Non avremo questo tipo di robaccia quando saremo indipendenti.

Saremo padroni del nostro Paese. Saremo padroni di noi stessi.

Però questo ci costerà e ci sta costando molto. Ma continuiamo ad essere orgogliosi, allegri e combattivi. Festa eta borroka diciamo in Euskera ovvero festa e lotta. Non dimentichiamoci mai dell’allegria. Questi sono punti elementari ma che in questo momento sono decisivi perché vogliono metterci in trappola. 

I governi sostitutivi, i governi di seconda categoria quelli che vanno a riunirsi col partito socialista e andrebbero a riunirsi con il Partito Popular, quelli che si umiliano davanti a Biden, quelli che non dicono niente davanti alle catastrofi, questi governetti ci stanno preparando un’altra trappola.

Questa trappola in cosa consiste? Loro sono coscienti del panorama difficilissimo, sono coscienti di quello che sta succedendo, non di ciò che sta per arrivare ma del presente e di ciò che è già successo perchè la Catalunya esiste da secoli per questo ci stanno preparando la trappola.

Come evitare la trappola? Primo e fondamentale: non rinunciare alla dignità.

Secondo e fondamentale: recuperare la storia della lotta del popolo catalano, delle masse popolari, del popolo lavoratore.

Terzo e fondamentale: recuperare la propria Republica. Evitare che il governo in esilio sia dimenticato, che cada nell’oblio. Questo dobbiamo evitarlo perché uno dei maggiori pericoli per la dittatura spagnola, per questa monarchia cattolica e militare spagnola, corrotta fino al midollo, è vedere che esiste un governo catalano in esilio che non si arrende perché il suo popolo non si arrende e non si arrenderà. Questo è un pericolo per la Spagna e per questo è una necessità per Euskal Herria e per il resto dei popoli. E per tutti, per tutti i popoli del mondo.

Concludo compagne e compagni, fratelli e sorelle, concludo dicendo che in Euskal Herria già abbiamo superato una fase, ci stiamo riorganizzando ad una velocità vertiginosa, le organizzazioni della sinistra abertzale stanno recuperando con una velocità vertiginosa, sopratutto la gioventù femminista e il femminismo abertzale, assieme al movimento operaio. E si sta già ipotizzando la possibilità di uno sciopero generale per questo autunno.

Quando vediamo tutto quel che sta succedendo qui ci sentiamo non solo contenti ma proviamo una certa invidia verso il popolo catalano perchè noi non abbiamo nessun governo in esilio. Abbiamo, come voi, prigioniere e prigionieri ma se avessimo un governo in esilio significherebbe che già abbiamo una parte dell’indipendenza. Per questo vi guardiamo con invidia.

Non lasciamo che il governo in esilio finisca nella trappola di essere dimenticato. Adesso la Terra, adesso il popolo. Per sempre il popolo.

Gora Euskal Herria, gora Catalunya.

Barcellona, 11 settembre 2021. La manifestazione del mattino.

Honor al pueblo Catalán

Honor al gobierno Catalán en el exilio que es el único gobierno de Cataluña. Los demas són sucedaneos, los demas són baratijas.

Honor y respeto a las tres mil trescientas personas que están pendientes de juicio, a las cinco mil personas que están con los bolsillos arruinados, a los miles y miles de trabajadores y trabajadoras que no pueden resistir y no pueden llegar a fin de mes porque la economía catalana está en manos de Madrid, en manos de Bruselas, en manos del imperialismo.

Honor y respeto ante todo al orgullo catalán, honor y respeto a vosotras y vosotros.

Honor y respeto por la lucha sobretodo y fundamental. Este es el primer criterio.

Honor y respeto a los que han luchado, honor y respeto por nuestros hijos, nuestras y nuestros nietos que continuarán la lucha.

Porque la historia nunca terminará, no terminará hasta que seamos independientes, hasta que el poder sea del pueblo, hasta que las fábricas dejen de depender de las transnacionales, hasta que las vacunas puedan llegar sin depender de empresas ladronas que están fuera que nos roban la salud, nos roban la vida como si fuéramos nada. No tendremos nada de esto cuando seamos independientes.

Seremos dueños de nuestro país. Seremos dueños de nosotros y de nosotras mismas.

Pero esto nos va a costar y nos está costando mucho. Pero seguimos estando orgullosos, alegres y combativos. Festa eta borroka digamos en Euskera o fiesta y lucha. Y que nunca se nos olvide la alegria, que jamas se nos olvide la felicidad. Estos son puntos elementales que en este momento son decisivos porque nos quieren llevar a otra trampa.

Los gobiernillos sucedaneos, los gobiernillos de segunda categoria, los que van a reunirse con el Partido Socialista y irían a reunirse con el Partido Popular, los que se humillan delante de Biden, los que no dicen nada frente a las catástrofes, estos gobernadores nos están preparando otra trampa. ¿En qué consiste esta trampa?

Ellos son conscientes del panorama durísimo que ya está, son conscientes de lo que ya está ahí, no de lo que está por llegar, sino del presente de lo que ya ha pasado porque Cataluña lleva siglos, por tanto nos están preparando la trampa.

¿Cómo evitar la  trampa? Primero y fundamental: no renunciar a la dignidad.

Segundo y fundamental: recuperar la historia de la lucha del pueblo catalán, de sus masas populares, de su pueblo trabajador.

Tercero y fundamental: recuperar su República. Evitar que el gobierno en el exilio sea olvidado, sea hundido en el olvido. Esto hay que evitarlo porque uno de los mayores peligros para la dictadura española para esta monarquía católica y militar española, corrupta hasta la médula, es ver que existe un gobierno catalán en el exilio que no se rinde porque su pueblo no se rinde y que no se va a rendir. Esto es un peligro para España y por tanto es una necesidad para Euskal Herria y para el resto de los pueblos. Y para todos los pueblos del mundo.

Por tanto concluyo compañeros y compañeras, hermanos y hermanas concluyo con lo siguente: desde Euskal Herria que ya hemos superado una fase, ya nos estamos reorganizando a una velocidad vertiginosa, donde las organizaciones de la esquerra abertzale estan volviendo a recuperarse  con una velocidad vertiginosa, sobretodo la juventud feminista, el feminismo abertzale y el movimiento obrero poque ya se esta planteando la posibilidad de una huelga general para este otoño.

Cuando vemos todo esto que está pasando aquí, no solo nos sentimos felices sino que sentimos cierta envidia hacia el pueblo catalán porque nosotros no tenemos gobierno en el exilio, tenemos como vosotras y vosotros presos en la cárcel pero si tuviéramos un gobierno en el exilio significaría que ya tenemos una parte de la independencia por esto los miramos con envidia.

No dejemos que el gobierno en el exilio caiga en la trampa del olvido. Ahora herria ahora el pueblo, siempre el pueblo.

Gora Euskal Herria, gora Catalunya.

Iñaki Gil sul palco del Fossar de les Moreres in occasione della Diada 2021 a Barcellona.
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