Corona de Logu contro il mega parco eolico nel Montiferru, Marghine e Planargia

La Corona de Logu, ribadisce la sua più assoluta contrarietà alla realizzazione di un mega parco eolico nel Montiferru, nel Marghine e nella Planargia e invita i rappresentanti delle amministrazioni comunali, delle unioni dei comuni, delle istituzioni autonomistiche ad abbandonare ogni ambiguità a riguardo, schierandosi apertamente e con coraggio contro questi progetti di sviluppo eterodiretto che vorrebbero fare della nostra terra la nuova colonia energetica d’Italia.

Dopo il disastro dell’incendio del 2021, anche solo pensare di infierire ulteriormente su un’area già prostrata dalla devastazione delle fiamme, non è solo inaccettabile e fuori luogo.

È criminale.

Non è più tempo di chiacchiere. La Sardegna ha bisogno di atti politici concreti, non di atteggiamenti ondivaghi, di posizioni tiepide.

A partire dai consigli comunali.

Se dunque la transizione verso le fonti di energia rinnovabili è un obiettivo condivisibile e largamente auspicabile, è altrettanto vero che questo processo epocale deve essere gestito dai sardi, per il benessere e la crescita della nostra Nazione.

Non dalle multinazionali del vento. Non in vista di un progresso perennemente squilibrato che vede sempre la nostra Isola vittima sacrificale delle logiche italiane.

È altrettanto opportuno ribadire la necessità che la polis, la collettività politica organizzata, entri nel merito di una pianificazione così imponente e invasiva dei propri territori e come questa non possa avvenire solamente e semplicemente secondo dinamiche di interlocuzione privata. In operazioni di questa portata, infatti, noi crediamo che l’interesse collettivo debba essere sempre riconosciuto e tutelato.

L’alternativa è la speculazione e l’assalto indiscriminato.

La concertazione politica con Roma appare in questo frangente fondamentale. Devono essere i sardi a definire le dimensioni del fenomeno, perimetrando e individuando puntualmente le aree da destinare al cambiamento energetico, secondo una logica condivisa che sappia far convivere le prerogative di una crescita economica solidale con il benessere ambientale della nostra Isola.

Per queste ragioni, nel procedimento in corso per la valutazione d’impatto ambientale, la Corona de Logu chiede che il Consiglio regionale sardo si faccia promotore di una procedura di inchiesta pubblica presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (art. 24 bis del D.Lgs 152/2006), che consenta ai cittadini, alle associazioni ambientaliste, agli stakeholders territoriali di esprimersi sugli impianti eolici prospettati, vincolando l’autorità statale competente a pronunciarsi con decisione motivata sui risultati emersi dalla consultazione popolare.

Grazie al palesamento formale che si invoca, sarà dunque più chiaro stabilire in che misura l’interesse della Sardegna si pone rispetto a quello dell’Italia.

Gli amministratori indipendentisti della Corona de Logu colgono l’occasione per riaffermare l’importanza di avviare un percorso che porti alla creazione di un ente sardo per la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica, capace di contestualizzare e di declinare in ottica locale gli obiettivi dell’agenda 2030.

Per una Sardegna pulita e sovrana.

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