Corsica, un tribunale vieta la Lingua còrsa nel Parlamento di Aiaccio

Il Tribunale Amministrativo di Bastia ha annullato all’inizio del marzo 2023 gli articoli del regolamento interno dell’Assemblea di Corsica che dispongono che le lingue per i dibattiti in aula sono il Corso e il Francese. Il tribunale ritiene che queste disposizioni sono contrarie all’articolo 2 della Costituzione francese secondo la quale “la Lingua della Repubblica è il Francese”. L’articolo in particolare stabilisce che l’uso del francese sia vincolante per le persone giuridiche di diritto pubblico e le persone di diritto privato nell’esercizio di una missione di servizio pubblico. 

Secondo la corte l’articolo 16 del regolamento procedurale del Consiglio Esecutivo della Corsica, nonché l’articolo 1 del regolamento dell’Assemblea di Corsica, prevedendo che il corso sia tra le lingue dei dibattiti ignorano le disposizioni costituzionali. 

LE ORIGINI DI QUESTA DECISIONE

Pascal Lelarge, ex prefetto di Corsica, a suo tempo aveva presentato un ricorso in tal senso chiedendo la modifica delle deliberazioni che adottarono questi regolamenti in quanto facenti riferimento alla nozione di popolo corso e alla lingua corsa come lingua ufficiale per il dibattiti parlamentari dell’Assemblea di Corsica. Il tribunale ha così convalidato i ricordi depositati il 15 giugno 2022 e il 27 gennaio 2023 dal prefetto di Corsica per chiedere l’annullamento delle deliberazioni che avevano convalidato i regolamenti interni dei due organi regionali. Questa decisione aveva suscitato una forte opposizione nelle file nazionaliste.

Pascal Lelarge, ex prefetto di Corsica

UN FALSO AMICO

Nominato prefetto nel luglio 2020 Lelarge è un uomo di Stato nato in Bretagna. In alcune dichiarazioni post nomina ha descritto se stesso come “molto legato alla Lingue regionali”. Alla luce del ruolo centrale che svolge in Corsica la battaglia storica dell’indipendentismo e dell’autonomismo a favore del riconoscimento ufficiale della Lingua còrsa le parole del neo prefetto erano sembrate tutto fuorché un’uscita estemporanea o casuale. Ma la storia, a quanto leggiamo, è andata diversamente: l’amico delle Lingue regionali ha presentato ricorsi contro la “lingua regionale” còrsa. Inoltre durante il mandato del prefetto Lelarge è accaduto un episodio gravissimo quando un gruppo di giovani indipendentisti non appartenenti ad alcun movimento o partito hanno fatto irruzione nel palazzo della prefettura di Aiaccio per chiedere l’applicazione della legge francese che prevede la territorialità della pena e quindi il trasferimento in Corsica dei prigionieri còrsi. La manifestazione pacifica e simbolica non ha danneggiato l’edificio e nessun funzionario è stato maltrattato. I giovani sono stati manganellati e sono stati sgombrati dal palazzo con evidenti ferite sanguinanti. L’allora presidente dell’Assemblea di Corsica Jean-Guy Talamoni aveva dichiarato: “l’estrema gravità degli eventi e il carattere costante dell’attitudine anti còrsa rendono il prefetto Lelarge definitivamente qualificato per occupare un ruolo di responsabilità in terra corsa. Ne chiediamo l’immediata partenza”.

I GIOVANI SI MOBILITANO

I militanti indipendentisti di Ghjuventù Corsa hanno occupato il Tribunale. Una ventina di attivisti nazionalisti hanno occupato mercoledì 15 marzo 2023 le aule del Tribunale Amministrativo di Bastia per protestare contro la decisione di vietare la lingua còrsa nell’amministrazione pubblica. Un rappresentante del tribunale ha dichiarato che “queste persone sono entrate per effrazione nel giardino del tribunale e quindi nei locali interni. I manifestanti hanno appeso dalle finestre del tribunale uno striscione con scritto “Lingua corsa, lingua viva”. “Una volta ancora – si legge in un comunicato firmato da sei organizzazioni giovanili – lo Stato tenta di mettere a tacere coloro che vogliono parlare la loro lingua. Noi, la gioventù corsa, saremo sempre i guardiani della nostra lingua”. “Questa decisione ci sembra illegittima anche nel senso che la lingua corsa non è un’ostacolo rispetto alla lingua francese, non è un pericolo per la lingua francese. Qui siamo di fronte a una politica francese fondata sul disprezzo. Siamo coscienti del fatto che questa decisione non verrà annullata grazie alla nostra occupazione, il nostro obiettivo è semplicemente quello di allertare le coscienze e lanciare un messaggio contro una decisione per noi totalmente ingiustificata”. Il comunicato dei giovani indipendentisti è firmato dalle sigle A Muvra, Consulta di a Ghjuventù Corsa, Ghjuventù in Core, Ghjuventù Indipendentista, Ghjuventù Paolina e da varie organizzazioni sindacali studentesche.

CORSICA LIBERA

Gli indipendentisti di Corsica Libera hanno espresso il loro “sostegno fraterno al movimento Ghjuventù Corsa che ha occupato il Tribunale Amministrativo di Bastia per condannare la sua decisione” e hanno ricordato che “questa decisione vuole privare gli eletti del nostro Paese dell’uso della Lingua materna. E’ ora che vengano riconosciuti i diritti del nostro popolo nella sua terra. E’ ora di rigettare tutte le decisioni giudiziarie ingiuste assiema a tutte le “linee rosse” poste dallo Stato francese che negano tutto quel che noi siamo da secoli: un popolo con la sua Lingua e la sua cultura. Siamo a fianco dei giovani e facciamo appello a tutti i nostri militanti e l’insieme del nostro popolo a unirsi all’iniziativa della gioventù corsa”.

Il portavoce di Corsica Libera Petru Antone Tomasi ha affermato: “Il nostro popolo è negato, la nostra lingua è disprezzata, la nostra terra è condannata. Niente di nuovo sotto al sole nero dei tribunali francesi. Una ragione in più per rigettare la bugia della fase storica” che stiamo vivendo fatta di “linee rosse” insuperabili dettate dallo stato francese.

IL PRESIDENTE AUTONOMISTA

Il presidente còrso, l’autonomista Gilles Simeoni, assieme alla presidente dell’Assemblea Marie-Antoinette Maupertuis, ha dichiarato che “questa decisione priva gli eletti di Corsica del loro diritto di parlare la loro lingua nei dibattiti dell’Assemblea di Corsica, del Consiglio Esecutivo e nelle attività della loro vita pubblica. Accettare questa situazione è per noi impensabile”. Secondo gli eletti nazionalisti “questa decisione della giustizia e la sua motivazione non fanno che confermare la necessità assoluta di una revisione costituzionale, specialmente per garantire alla lingua corsa lo status di coufficialità, condizione indispensabile per la sua sopravvivenza e il suo sviluppo. Questa decisione va rifiutata per ragioni giuridiche, politiche e filosofiche”.

SI PRONUNCIANO ANCHE I VALDOSTANI

Il SAVT, Sindacato Autonomo Valdostano dei Lavoratori condanna il divieto dell’uso della Lingua corsa nell’Assemblea dell’Isola. In una nota stampa il sindacatoricorda che dal 2021 i sessantatré consiglieri dell’Assemblea di Corsica hanno la facoltà, grazie all’azione dei partiti che governano attualmente, di esprimersi nella loro prima lingua, il còrso, durante i lavori di questo organo. “Le lingue costituiscono una parte essenziale della nostra vita quotidiana. Rappresentano il più efficace strumento di comunicazione, garantiscono la coesione sociale di un popolo e sono alla base della sua identità e delle sue tradizioni. La decisione del Tribunale Amministrativo priva gli eletti della Corsica del diritto di parlare la loro lingua nei dibattiti dell’Assemblea. Si tratta di un atto grave che il SAVT condanna fermamente”. Il SAVT fa parte assieme ai sindacati LAB-Paesi Baschi, STC-Corsica, CSC-Catalogna, SLB-Bretagna, CSS-Sardegna e altri, della Piattaforma dei Sindacati delle Nazioni senza Stato che fa sempre sostiene i popoli che non si riconoscono nello Stato in cui vivono e che aspirano all’indipendenza e al riconoscimento della propria cultura e della propria storia. “Questi popoli, afferma il segretario Claudio Albertinelli, devono avere la possibilità di intraprendere un percorso pacifico verso la propria autodeterminazione”.

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