La XVIII Assemblea Nazionale del Blocco Nazionalista Galiziano ha confermato la portavoce nazionale Ana Pontón con il 99% dei voti e si è posto come obiettivo la conquista della presidenza della Galizia ne 2024.
Già nell’aprile del 2017 Ana Pontón venne confermata alla guida della coalizione indipendentista con il 98% dei sostegni e si impegnò a lavorare per far sì che il BNG potesse diventare opzione maggioritaria, potesse contendere al PP il governo della Xunta de Galiza e potesse arrivare in ottima forma alle elezioni galiziane del 2020.
Dalla presunta fine al 23,8%
L’Assemblea Nazionale del 2017 si svolse pochi mesi dopo le elezioni del settembre 2016 per il rinnovo del parlamento galiziano. In quella consultazione il BNG superò l’8% dei voti ottenendo sei deputati, uno in meno rispetto alla precedente legislatura, nonostante tutti i sondaggi dessero la formazione indipendentista per spacciata a causa della massiccia scissione di coloro i quali preferirono seguire Podemos tra cui lo storico rappresentante Xosé Manuel Beiras.
In quel frangente critico Ana Pontón seppe dimostrare una spiccata capacità organizzativa e prese con coraggio e determinazione sulle sue spalle tutto il peso di un difficile rilancio del movimento. I risultati politici le resero onore, di pari passo con quelli elettorali, in un crescendo confermato anche nelle elezioni del 2020 nelle quali il BNG ha ottenuto il 23,8% passando da 120mila a 310mila voti e da 6 a 19 deputati nel parlamento galiziano. Il più grande risultato nella storia del Blocco.
Coesione interna e autostima nazionale
Sul fronte interno al Blocco le linee guida del 2017 di Ana Pontón sono state quelle della coesione, dell’unità, della forza, del dibattito, delle porte aperte per tutti coloro che vogliono unirsi al progetto senza perdere il bagaglio politico storico del BNG.
Sul piano nazionale l’approccio è stato quello di porre l’indipendentismo come punto di riferimento per tutte le persone che vogliono realizzare un cambiamento per la nazione fornendo all’indipendentismo il sostegno necessario a trasformarlo in opzione maggioritaria. “Abbiamo l’obiettivo di recuperare non solo l’appoggio sociale ed elettorale ma anche la coscienza e l’autostima nazionali, uno degli aspetti più importanti… – affermò Pontón a margine dell’Assemblea Nazionale del 2017 – Il popolo galiziano ha bisogno di autostima, dobbiamo coltivarla, stimolarla, perché senza questo elemento è molto difficile ottenere altre cose. Quando guardiamo alla nostra nazione, con tutti i suoi difetti, notiamo che siamo un popolo imprenditore, con molta capacità di iniziativa. Partecipiamo alla vita del mondo con grande creatività. Quello che mi addolora è vedere che questa creatività a volte viene inibita dall’incapacità di chi governa la Xunta de Galiza. Molte iniziative che rappresentano la nostra modernità non hanno spazio nei media. In questa fase – concluse – il tallone d’Achille della democrazia spagnola è il non riuscire a prendere atto che la Spagna non è una nazione unica ma una realtà in cui convivono ed esistono vari popoli e nazioni che hanno il diritto a decidere il loro futuro. E non possono restare costretti in una Costituzione scritta nel 1978 in una fase critica come la Transizione”.
Domenica 8 novembre 2021
L’indipendentismo galiziano si è affermato negli ultimi anni come alternativa di democrazia reale e ha dimostrato che le soluzioni ai problemi della Galizia possono essere trovate all’interno della nazione stessa.
L’Assemblea Nazionale del BNG di domenica 8 novembre 2021, riconfermando Ana Pontón praticamente all’unanimità, ha sottoscritto la sua volontà di fare del Blocco una forza determinante: “non abbiamo la vocazione ad essere opposizione, abbiamo la vocazione di governare questo paese per dargli un futuro migliore pieno di speranza. Vogliamo vincere per trasformare la Galizia e farla avanzare senza limiti o vincoli”. Diamo una rapida lettura dei punti caratterizzanti dell’intervento di chiusura dell’Assemblea.
Gestione collettiva
La portavoce non ha mancato di sottolineare la visione collettiva della sua gestione della coalizione: “una persona da sola può camminare più velocemente ma tutti assieme possiamo andare molto più lontano. Chi fa avanzare il BNG non è nessuno di noi a livello personale, quello che ci spinge in avanti è il noi, il collettivo, questo noi unito e coeso che ci rende più forti”.
Diventare maggioranza
Pontón si è dichiarata convinta del fatto che in Galizia ci siano le condizioni per un nazionalismo istituzionale e socialmente egemonico. “In Galizia abbiamo un grande sentimento di Paese, dobbiamo lavorare generosamente per convincere, per tradurre questo sentimento in termini politici ed elettorali. Le nostre proposte possono diventare maggioritarie perché sono strettamente connesse alle preoccupazioni e alle aspirazioni di una ampia maggioranza. Non dobbiamo autolimitarci, dobbiamo rivolgerci alla società a braccia aperte e con idee e proposte chiare. Possiamo farlo, possiamo riuscirci”.
Alternativa al PP
“Siamo il BNG del sì – continua Ana Pontón -, sì alla Galizia, sì a pensare in grande, sì a poter vivere e lavorare nella nostra terra, sì al futuro della gioventù, sì decidere noi stessi il nostro futuro. Dobbiamo avere fiducia nel nostro Paese. Siamo l’unica alternativa reale al PP e possiamo conquistare l’egemonia, è per questo motivo che sono così nervosi. Inoltre siamo ottimisti grazie alla nostra intelligenza e alla nostra volontà. Siamo gente capace, onesta, talentosa e lavoratrice”.
Appello alla gioventù
“Siamo il BNG de che fa un appello alla gioventù che guarda a noi come unica forza capace di dare un futuro a una generazione che si sente truffata. Chiediamo ai giovani di sommarsi a noi per costruire una nuova Galizia, per fare del nostro Paese un punto di riferimento nell’innovazione e nella scienza, per finanziare i servizi alle famiglie e alle imprese, per incentivare un’industria sostenibile, per una tariffa energetica galiziana, per la sanità pubblica, per una vecchiaia dignitosa, per un modello forestale libero dalla monocoltura dell’eucalipto, per decidere noi stessi un futuro migliore”.
Una Galizia più grande
In contrapposizione alla “piccola Galizia” del presidente popolare Feixoo il BNG propone una Galizia grande nei servizi pubblici, nel lavoro, nell’industria, nell’uguaglianza, nella Lingua e nella cultura. “Dobbiamo parlare al cuore della gente perché in politica non conta solo la ragione: non dobbiamo rinunciare a nessuno dei principi base del nazionalismo ma dobbiamo spiegare in modo chiaro e pedagogico le nostre alternative”.
Eletti municipali ed europei
Una particolare attenzione è rivolta dal BNG alle amministrazioni locali. “Dobbiamo parlare alla società facendo notare come la gestione dei nostri amministratori locali funzionano e fanno la differenza”. Attualmente gli indipendentisti vantano 457 consiglieri municipali e il 13,3% di media nelle elezioni comunali che gli ha assicurato la maggioranza assoluta in 14 comuni e quella semplice in 10.
A livello europeo il BNG ha partecipato alla lista Ahora Republicas assieme a Esquerra Republicana de Catalunya e a EH Bildu. La lista ha ottenuto il 13,6% in Galizia e il 5,6% a livello statale. Il BNG ha confermato la sua deputata europea Ana Miranda.
Genocidio linguistico ed emigrazione
Ana Pontón ha sottolineato che il Galiziano è l’unica Lingua dello Stato spagnolo che perde costantemente parlanti. “Le madri e i padri ci dicono che i loro figli entrano nella scuola parlando Galiziano ed escono parlando Castigliano. Questo si può definire solo in un modo: genocidio linguistico premeditato”. A questo problema si aggiunge quello demografico di 1500 giovani che ogni anno emigrano in cerca di lavoro.
Agenda femminista
Dopo aver ribadito la posizione del Blocco sulle scelte politiche e amministrative la portavoce ha chiuso l’Assemblea affrontando il tema della difesa dei diritti e delle libertà rispetto a una democrazia di bassa qualità, a una Casa Reale corrotta, a un re emerito in fuga o allo strapotere delle banche. “È prioritario che il BNG abbia un’agenda femminista che permetta di avanzare verso una Galizia di donne libere e uguali. La politica è un mondo molto maschile e per le donne non sempre è semplice ma dobbiamo superare queste barriere. Oggi il BNG ha molte donne che occupano incarichi importanti, grazie al lavoro di tutte coloro che ci hanno precedute. Dobbiamo continuare ad affermare i nostri valori: empatia, inclusione, dialogo, partecipazione. Ricordiamo sempre che siamo qui per convincere prima che vincere”.