Sale: comitati uniti, antidoto alla colonizzazione speculatrice eolica

Gavino Sale

“In Sardegna e Corsica sperimentazione virtuosa e giustizia sociale, contro la barbarie del profitto”

Nel giugno 2023 si è svolta a Bauladu una assemblea di coordinamento dei comitati contro la speculazione eolica. Gavino Sale ha preso la parola ricordando che alcuni anni fa un gruppo di attivisti di iRS occupò una pala eolica della multinazionale Eon perché il movimento indipendentista aveva percepito con un po’ in anticipo cosa stesse succedendo in Sardegna circa la colonizzazione energetica. Trenta militanti dormirono comodamente all’interno della torre. A questa occupazione seguì una riunione di confronto con la Regione. Successivamente iRS occupò un’altra centrale eolica i cui responsabili furono processati per tre volte e per tre volte vennero assolti. Sale ha ricordato che, a seguito della mobilitazione di iRS che portò alla luce questi fatti, ricevette personalmente una denuncia da parte di gruppi delinquenziali con l’intenzione di intimidirlo.

A titolo di esempio Sale, che vanta storici e profondi rapporti politici con gli indipendentisti còrsi, ha illustrato la dinamica che ha consentito alla nostra Isola sorella di mantenere totalmente libero dalla speculazione eolica il proprio territorio nazionale. Anche la Corsica ha subìto un tentativo di colonizzazione eolica ma grazie alla capillarità e alla mobilitazione dei comitati – pur favorevoli alle energie rinnovabili – gli speculatori francesi non sono riusciti nel loro intento di sfruttare le risorse del territorio e dell’ambiente dell’Isola per il loro guadagno pressoché esclusivo. All’offerta di un’elemosina inferiore al 2% lordo i comitati hanno risposto con la proposta del 50 e 50 tra investitori e comunità locali. Offerta irricevibile per gli speculatori i quali non hanno avuto altra scelta che abbandonare i loro progetti. D’altronde – ha ricordato Gavino Sale – questo tipo di imprenditori o di fondi di investimento, investono solamente in luoghi dove regna la tranquillità. Dove l’investimento, il saccheggio e l’arricchimento sono rapidi, tranquilli e certi. L’ambiente ostile della Corsica non avrebbe garantito questi guadagni.

Passando all’attualità l’esponente indipendentista ha sottolineato che l’interessante novità che sta emergendo in questi mesi è la sensibilità su questi temi nonché la rapidità e la capacità di organizzazione dei comitati ai quali occorre dare un supporto comunicativo e mediatico per far arrivare il senso del loro operato nelle case di tutti i cittadini e alle orecchie dei giovani e dei giovanissimi. Secondo Sale quel che emerge di positivo dalle assemblee dei comitati è il fatto che finalmente la Sardegna si sta rendendo conto di essere inserita nelle nefaste dinamiche macroscopiche che regolano il mondo. Citando il premio Nobel Elionor Ostrom ha chiesto se le ricchezze collettive come il sole, l’acqua e il vento debbano andare alle comunità o a singoli personaggi che accumulano, devastano e inquinano. E quindi il messaggio che deve partire dalla Sardegna e dalla Corsica verso il mondo è che le nostre Isole devono essere luoghi di di sperimentazione virtuosa e di giustizia sociale, contro la barbarie della speculazione e del profitto facile.

Ricordando che gli antichi Romani hanno dichiarato per nove volte la conquista della Sardegna Gavino Sale ha spronato i comitati a non cedere e, metaforicamente, a restare uniti come gli acini di un grappolo d’uva, ognuno con le sue sensibilità ma uniti dal comune obiettivo. Perché la reale conquista di un popolo avviene una volta sola. E quella della Sardegna non è ancora avvenuta. D’altronde anche le ricerche del professor Mancuso dicono che la materia vivente, come quella delle piante e degli uomini, è l’antitesi della solitudine, l’antitesi dell’individualismo. Sono stati piantati dei fagioli rampicanti – ha concluso Sale – in un vasetto di vetro chiuso da un coperchio. Le proprietà collettive della materia hanno fatto sì che i fagioli, tutti assieme, non siano cresciuti verso l’alto come fanno normalmente ma si siano inclinati per far scorrere via il coperchio. Si sono messi d’accordo. Si sono liberati. Quindi anche a noi oggi tocca prendere una decisione collettiva: o firmare definitivamente la resa a queste potenze ormai in declino e senza prospettive, certificando che la Sardegna è il più grande allevamento di conigli al mondo, o unirci per vincere questa nuova battaglia appena iniziata con tutte le forme possibili di partecipazione collettiva.

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